07/01/11

Salvatore Filotico mi accusa apertamente di voler perseguitare la figura del suo antenato Camillo Monaco.

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Ovviamente l'amico Filotico ha diritto e facoltà di dire ciò che pensa ed a me farà sempre piacere ospitare suoi scritti in questo mio spazio.
Rimando al mittente le accuse rivoltemi con lo scritto in calce a questo post e ritorno a dire che non ho nulla di personale contro Camillo Monaco, ma come libero cittadino oritano non riesco a rassegnarmi all'idea che si vuol continuare a non far chiarezza su tutto ciò che accadde 150 anni orsono.

Non sto mettendo in dubbio ciò che di buono fece il Monaco ma vorrei capire di cosa veramente si macchiarono quei tre oritani che persero la vita quel giorno di Pasqua. Non voglio fare del revisionismo, non voglio riscrivere la storia, ma voglio solamente capire e nessuno può togliermi il diritto di utilizzare ogni mezzo per solleticare tante coscienze sopite. Sinceramente mi sembra assurdo.... tantissimo assurdo sapere che esistono testi di storici del passato che raccontano minuziosamente fatti verificatisi ad Oria tanti secoli addietro e non avere invece un solo rigo da tramandare ai posteri su ciò che è accaduto appena 150 anni addietro.


Non sono forse libero di poter ricordare la morte di quelle tre persone ..... strappate ai loro cari per cause ancora poco chiare?

Trovo vessatorio nei miei confronti questo atteggiamento (l'unico in verità) ogni qualvolta evidenzio questa anomalia. Comprendo il risentimento dell'amico Filotico in quanto discendente del Camillo Monaco, ma al posto suo, e degli altri discendenti del medesimo, vivi o defunti, da tempo avrei reso pubblico (dandolo alle stampe) tutto il materiale esistente nei propri archivi personali. Ognuno sarebbe libero di farsi una propria idea. Continuare a non farlo fa sorgere inevitabilmente dei dubbi circa la buona fede ... almeno in persone come me.

Quasi sempre la storia in passato non è stata scritta da quei contadini ed artigiani che cita l'amico Filotico, bensì da borghesi ed acculturati secondo ciò che era il proprio punto di vista.
Sono fermamente convinto di ciò anche in relazione a quanto ho scoperto e scritto in un post circa la modifica apportata nel 1966 o 1967 all'originale testo del Corteo Storico e Torneo dei Rioni da persona acculturata tuttora vivente.

Nel nostro caso, ad eccezione del libro scritto dal figlio Attilio Monaco, non abbiamo un solo rigo che sia stato pubblicato a fronte di tanto materiale inedito che dovrebbe certificare (come asserisce Filotico) "l'operato di Camillo Monaco sia prima dell'Unità d'Italia sia sino alla sua morte."

Mi chiedo e chiedo a Filotico se i rimproveri che sta muovendo a me pubblicamente li ha mai mossi anche al prof. Antonio Benvenuto o alla D.ssa A.M.Andriani, la quale in qualità di responsabile della locale sezione dell'Istituto per il Risorgimento Italiano, nel 2006 ebbe a scrivere in un libro:

[……solo uno studio incrociato delle fonti reperibili potrebbe fare emergere più chiaramente la figura di Camillo Monaco.
La proposta editoriale della sua biografia delineata dal figlio Attilio, arricchita anche dell'Albero Genealogico della famiglia Monaco e degli Indici dei nomi e dei luoghi, offrendo altra materia di riflessione, vuole essere un invito ad ampliare e approfondire le ricerche.]
Ricordo a me stesso che circa l'assoluzione (riferita come -piena- da Filotico) di Camillo Monaco per la morte dei Pastorelli e Sartorio nel giorno di Pasqua del 1861, il prof. Benvenuto nel 1985 così ebbe a scrivere:
[Il verdetto fu di assoluzione per il Monaco e per tutti gli altri imputati con le seguenti motivazioni:
- molti omicidi, consumati durante quegli anni di trapasso politico, erano rimasti impuniti;
- la causa era stata celebrata dopo diverso tempo dall'avvenimento dei fatti;
- l'esasperata faziosità dei testimoni a carico e a scarico aveva nociuto alla ricerca della verità.]
Sono disposto a pubblicare qualsiasi cosa a beneficio della figura di Camillo Monaco che l'amico Filotico volesse inviarmi. Penso di aver dato dimostrazione di averlo già fatto in passato.
Parimenti continuerò a pubblicare eventuali reprimende nei miei confronti a firma dell'amico Salvatore Filotico, riservandomi la facoltà di replicare e difendermi adeguatamente da eventuali accuse come quelle odierne.
Ovviamente l'amicizia con l'amico Salvatore Filotico rimarrà quella di sempre!
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Caro Franco,
stavolta devo dirti, con molta franchezza, che non condivido assolutamente il tuo modo di approcciare le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
In un momento in cui ci sono forze politiche culturalmente e moralmente retrograde che si permettono di mettere in discussione l'Unità d'Italia e che vorrebbero riportare l'orologio della storia a periodi in cui l'Italia era asservita a dominazioni di vario tipo e fondamentalmente dittatoriali, ti assicuro che nessuno sente il bisogno di creare nuove contrapposizioni o creare una sorta di rimpianto per un periodo oscuro come quello borbonico.



Bene ha fatto il Presidente Napolitano a ricordare che un vero federalismo solidale è possibile solo all'interno di un Paese Unito che non può viaggiare a due velocità come vorrebbero i fautori di un federalismo che ha all'orizzonte processi secessionisti.
Ti invito a rileggerti la storia d'Italia nell'ottocento e se ne hai l'opportunità anche il rapporto sul brigantaggio del sen. Massari al Parlamento Italiano del 1861 per capire cosa era l'Italia meridionale in quei giorni e cosa fu il Risorgimento.

So benissimo che neppure i Savoia sono esenti ed immuni da critiche ed hanno delle colpe enormi dal 1860 sino al 1945 ma se vuoi di questo parleremo in altra sede.
Ma soprattutto, non comprendo davvero cosa c'entri con le celebrazioni dell'Unità d'Italia e con le colpe vere o presunte dell'Amministrazione Comunale uscente in merito il tuo voler perseguitare la figura di Camillo Monaco in questa sede.
Oltretutto continui ad utilizzare una chiave di lettura dei fatti molto unilaterale, cioè quella che emerge dagli atti d'accusa del processo, fondamentalmente basati sulla testimonianza del De Angelis dimenticando che, successivamente, nel processo d'appello, conclusosi con la piena assoluzione del Monaco, lo stesso ritrattò completamente tutte le sue dichiarazioni e che alcuni dei testimoni furono borbonici.

Credo che tu abbia perso di vista completamente il clima ed il contesto dei fatti ancora intriso da odi di parte e livore politico, hai, inoltre perso completamente di vista quanto accadde durante il Natale precedente gli eventi in cui i borbonici continuarono a sobillare molti cittadini ed a provocare astio e scontri.
Hai anche perso di vista tutta la storia dell'Italia meridionale e di Oria e dintorni (forse se ti leggessi Pietro Palumbo. “Storia di Francavilla” avresti le idee molto più chiare; dovresti ricordare quanti cittadini finirono in carcere grazie ai borbonici ed al comportamento di mons. Margarita e dei suoi accoliti (alcuni di essi persero la vita come il suocero di Camillo Monaco: Luigi Leanza). Sarebbe necessario anche controllare quali erano le condizioni di vita dei contadini e degli artigiani (anche se la stessa borghesia che fece il Risorgimento non può dirsi completamente esente da colpe).

Ti invito anche a leggerti cosa accadde nel 1809 ad Oria nella notte del 13 aprile nella quale per colpa dei sobillatori borbonici decine di contadini oritani persero la vita per capire quale era la tattica politica dei Borboni : creare il caos per poi accusare delle colpe gli avversari.
Forse sarebbe utile che tu parlassi anche dell'operato di Camillo Monaco sia prima dell'Unità d'Italia sia sino alla sua morte, ne uscirebbe un quadro molto diverso da quello che tu proponi unilateralmente.

Tutti gli uomini politici possono operare ottimamente e, contemporaneamente, commettere errori ma vanno giudicati nel complesso del loro operato.
Pensa se dovessimo utilizzare il punto di vista degli indios americani per giudicare Colombo e dei galli per giudicare Giulio Cesare e così via........

Pertanto, con la stima e l'affetto di sempre (ma gli amici restano tali anche nei momenti di discussione e confronto tra diverse opinioni) ti chiedo cortesemente di pubblicare quanto ti scrivo per la completezza dell'informazione.
Salvatore Filotico